Pubblicità. “Less is more” a colazione.

Stamattina mentre andavo a lavoro, mi è caduto l’occhio su due cartelloni pubblicitari. Il primo breve e senza messaggio, chiara opera del famoso “cugino che sa usare photoshop”; il secondo, al contrario, pieno di immagini e di informazioni inserite in ogni dove, senza regole, logica e rispetto della minima regola di comunicazione. Mentre continuavo a guidare pensavo, “povero Ludwig “, l’architetto Ludwig Mies van der Rohe, che buon’anima, c’aveva provato a spiegare la lezione “Less is more”. Dunque, per dirla nella nostra lingua meno è di più, ma attenzione che il minimale in pubblicità non è banalità semplicistica. Il minimal, in architettura, così come in comunicazione, nasce dal saper rendere immediato un concetto complesso, attraverso un uso eccellente di immagini, parole o simboli.

Arrivata in studio, mi sono rifatta gli occhi con un po’ di campagne pulite e, soprattutto vincenti.

Ve ne propongo 5: buona visione!

Pubblicità minimal
“It’s the hat” Agenzia: Serviceplan Hamburg, Germania
Pubblicità minimal
Agenzia: Young & Rubicam, Peru
Pubblicità minimal
Haribo. Agenzia: Mlkconcept, Spagna
Pubblicità minimal
Tributo a Michael Jackson. Agenzia: BBDO, Germania
Pubblicità minimal
Lego. Agenzia: Blattner Brunner, USA